Intervista a Franky Macrì, ukulelista, voce e leader dei BitMonsters
1. Come descriveresti il tuo background
musicale?
Tutto è
iniziato con una tastiera super economica, si parla di un bel po’ anni fa, fu
una passione incredibile finita in fretta per problemi di incompatibilità con
lo strumento.
Dopo
tanti anni mi torna la “fissa” per la musica e decido di orientarmi verso
qualcosa di diverso, allora vado dal negozio di strumenti più vicino e compro
la mia prima chitarra classica da pochi soldi, poi sono passato ad una chitarra acustica che uso
spesso nei live alternandola all’ukulele.
Poi sono
passato al basso sempre per curiosità però senza allontanarmi mai molto dalle
“4 note “ per canzone.
Recentemente
anche il Mandolino mi ha occupato molto tempo, credo sia uno degli strumenti
più belli mai sentiti con quel suono suggestivo che lo contraddistingue.
Infine
l’ukulele, questo fantastico strumento che ho conosciuto da “poco” lo uso
spesso nei live e nelle registrazioni.
2. Qual è il tuo approccio globale alla
musica in generale?
Beh
la musica è parte integrante della vita, davvero immaginate che per ogni stato
d’umore, ogni situazione , esiste una canzone che sa già tutto e che ti
accompagna in un mondo incredibile fatto di emozioni allo stato puro.
3. Da quanti anni suoni l’ukulele?
“Lo
suono (per modo di dire) da quasi due anni”
4. Come hai conosciuto l’ukulele? Chi o cosa
ti ha spinto ad iniziare a suonarlo?
Diciamo
che tutto è nato da una lunga storia che vede come protagonista me, ospedali e
dottori, mi è stato diagniosticato un distacco del vitreo e per colpa di questo
problema non ho potuto continuare i miei studi fumettistici a Firenze e quando
le speranze sembravano venir meno, passeggiando accanto ad un negozio di
strumenti la magia avvenne.
Posai lo sguardo su questo strumento piccolo ma accattivante di cui non conoscevo nemmeno lontanamente l’esistenza.
Posai lo sguardo su questo strumento piccolo ma accattivante di cui non conoscevo nemmeno lontanamente l’esistenza.
Una
volta comprato , iniziai subito a suonarlo attraverso guide su internet e
videotutorial e come dire..tutto
all’improvviso cambiò!
Questo piccolo strumento mi aveva riportato al
mondo, mi ha dato sogni e speranze ma soprattutto un meraviglioso mondo fatto
di musica!
5. Quando hai acquistato il tuo primo
ukulele, come hai iniziato a capire come si suona? Dove ti sei orientato per imparare a suonarlo?
Internet, libri, dvd… o altro?
Mmm ho
praticamente anticipato la domanda con la risposta precedente, benissimo!
6. Che genere di musica preferisci suonare
con l’ukuele? Qual è la tua taglia preferita di ukulele (sopranino, soprano,
concert, tenore, baritono, banjolele…)?
Ad
essere sincero non ho preferenze, mi piace prendere una canzone e riarrangiarla
come preferisco con il mio ukulele e per quanto riguarda la taglia per problemi
principalmente fisici (ho delle manone pazzesche per essere chiari) preferisco
il tenore e il baritono.
7. Tu che hai sicuramente provato diversi
modelli di ukulele, potresti descrivermi la differenza secondo te?
Guarda
per ora ne ho provati solo una decina e dico “solo” perché come ogni ukulelista
che si rispetti vorrei circondarmi di arsenali di ukuleli solo per il gusto di suonarli
tutti!
Le differenze sostanziali secondo me hanno a che fare con i legni e le fattezze dello strumento, aldilà delle taglie ci sono caratteristiche strutturali diverse da ukulele a ukulele , per non parlare del suono che ogni ukulele possiede e che per qualche motivo è sempre diverso da modello a modello e che rende quindi tutta una questione di gusti!
Le differenze sostanziali secondo me hanno a che fare con i legni e le fattezze dello strumento, aldilà delle taglie ci sono caratteristiche strutturali diverse da ukulele a ukulele , per non parlare del suono che ogni ukulele possiede e che per qualche motivo è sempre diverso da modello a modello e che rende quindi tutta una questione di gusti!
8. Quale taglia di ukulele consigli a chi
deve iniziare?
Per
iniziare consiglio sempre un Soprano, sia per il prezzo più basso e sia per la
sua immensa comodità.
9. Oltre alla taglia dell’ukulele, quale
marca raccomanderesti a chi è alle prime armi e quale a coloro che vogliono uno
strumento valido per suonare seriamente, facendo serate dal vivo?
Le
marche che consiglio sono la Kala e Islander , sia per un rapporto qualità prezzo
ottimo e sia per esperienza personale.
10. Quali sono i parametri (tipo di legno,
corde, tastiera, ponte, ecc…) che l’ukulele deve avere per essere considerato
buono? A quali caratteristiche guardi tu maggiormente?
Per
essere considerato buono secondo me si deve andare alla ricerca di un ukulele
con fasce, fondo, top e manico in mogano con tastiera e ponte in palissandro,
poi ovviamente più si vuole e più si spende magari puntando ai legni tipici e
costosi come il koa o l’acacia e spostandosi perché no, verso l’inusuale con
l’acero e lo zebrano che a mio parere sono davvero validi!
11. Abbiamo assistito, in questi ultimi anni,
ad una diffusione crescente dell’ukulele in Italia e nel mondo: secondo te, a
che cosa si deve questo boom?
Assolutamente
è dovuto alle tante fantastiche caratteristiche dell’ukulele come la sua
bellezza e la sua semplicità fino ad arrivare ai suoi toni incredibilmente
allegri o rilassanti che permettono al musicista di esprimere al massimo lo
stato d’umore che si vuole trasmettere in un brano.
12. Che consiglio ti senti di dire a chi vuole
incominciare a suonare l’ukulele, o comunque è alle prime
armi?
Consiglio
di avere pazienza , perché la cosa che mi è sempre piaciuta dell’ukulele è la
sua semplicità, il pensare che con sole 4 corde si possono ottenere grandi
risultati e infinite esperienze
musicali!
13. Siamo arrivati alla fine dell’intervista,
ti ringrazio per la pazienza, la gentilezza e la disponibilità. Vuoi chiudere
dicendo qualcosa agli appassionati che leggeranno questa intervista?
Grazie a
te per questa opportunità , vorrei dire
semplicemente ai lettori di non smettere
mai di amare l’ukulele, strumento che si rinnova in continuazione, anno dopo
anno, dividendosi tra passato e futuro.
Detto questo vi
saluto, Aloha!”
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