Intervista ukulelosa agli Ukulele Lovers

Oggi vi propongo, dopo tanto tempo di inattività e per questo vi chiedo scusa, un'intervista ad un gruppo italiano nuovo composto da 13 elementi... Gli Ukulele Lovers. Spero che questa piccola intervista contribuisca a farli conoscere ancora di più, perché lo meritano. Sono veramente molto molto bravi. Essendo così tanti, ognuno di loro ha risposto ad una domanda. Eccovi l'intervista.

1. Come descrivereste il vostro background musicale?
(Annika) Il nostro background musicale? Domanda interessante... diciamo pure che la nostra musica è il prodotto di tante, tantissime esperienze diverse di vita che ognuno di noi 13 ha fatto nella propria vita. Ogni fase di vita, momento importante, situazione del quotidiano ci fa scrivere suonare e cantare ciò che viviamo. Direi quindi che... il nostro è una macedonia, insalatona nonché un pasticcio di generi musicali che abbiamo ascoltato e amato e che a modo nostro interpretiamo, oggi. Domani... è un altro giorno e il mood cambierà nuovamente. Ci piace il movimento... non amiamo le cose statiche ma la continua evoluzione nelle nostre menti.

2. Qual è il vostro approccio globale alla musica in generale?
(Ilaria) Come mi approccio alla musica? L'ascolto, la faccio, non posso farne a meno! Da quando ho scoperto la musica non l'ho mai lasciata, anche se certe volte può essere faticosa o poco meritocratica. Ho sempre sentito una grande e istintuale motivazione nei confronti del mondo musicale. È dentro di me. È lo stesso sentimento che si prova quando siamo innamorati o mangiamo una cosa buonissima... Sono vibrazioni positive! Per godere di tutto questo non serve essere intonati o super musicisti, basta ascoltare o strimpellare, cantare sotto la doccia, in macchina, suonare un tamburello, un kazoo, un ovetto, bicchieri, pentole… Sentire e produrre musica!!!

3. Da quanti anni suonate l’ukulele?
(Barbara) Da almeno 5 anni, quando iniziò il primo laboratorio in estate nella splendida cornice dei Giardini delle Torri in centro a Rovigo... ricordo solo che si rideva tanto! Questo strumentino tra le mani in poco tempo tirava fuori suoni ed accordi che diventavano immediatamente "familiari" ed ognuno si faceva venire in mente un brano, una canzone, un motivetto che alla fine conoscevamo tutti...e giù a suonare e cantare insieme! Da lì, il passaggio a volerlo far diventare un’abitudine in una formazione guidata e con uno studio un po’ più approfondito, è stato praticamente NATURALE! È così che sono nati gli UKULELE LOVERS!

4. Come avete conosciuto l’ukulele? Chi o cosa vi ha spinto ad iniziare a suonarlo?
(Andrea) All'interno del nostro cd, dove abbiamo inserito le nostre facce da bambini con gli strumenti in mano (spesso con l'intervento di photoshop), c'è la mia foto "reale" di quando avevo 18 mesi con un ukulele in mano (in realtà, all'epoca io credevo fosse una stratocaster). Mia mamma dice che si mi pensa da bambino, si ricorda che avevo sempre una piccola chitarra tra le mani... e ancora non si è staccata. Negli anni ho capito che strimpellare corde è un'ottima terapia alternativa… Poi, sette anni fa, il giorno del mio compleanno ho incontrato Veronica Sbergia & The Red Wine Seredaders... è stato davvero un gran bel regalo. Così Max mi ha accompagnato a scegliere un paio di strumenti e, quando una sera al termine di un concerto, chiacchierando fuori dal teatro ho scoperto che qualcuno di noi aveva già altri ukulele, abbiamo subito pensato che sarebbe stato divertente provare a suonarli insieme; da lì è iniziato tutto.

5. Quando avete acquistato il vostro primo ukulele, come avete iniziato a capire come si suona?  Dove vi siete orientati per imparare a suonarlo? Internet, libri, dvd… o altro?
(Milena) Il primo ukulele me lo ha regalato Andrea! Un uku soprano color miele dal timbro dolce dolce. All'inizio niente internet, no libri, no tutor, no dvd (che ora a volte utilizzo e consiglio) ma lezioni live sempre con Andrea. Lo studio base dell'ukulele è di una semplicità disarmante e questo certamente facilita l'apprendimento perché ti senti appagato da risultati veloci. Un buon maestro, un divertito gruppo di amici, il giro di Do che padroneggia per mesi...e il Song book è già in repertorio! Ora suono un ukulele Concerto e lo apprezzo molto.

6. Che genere di musica preferite suonare con l’ukuele? Qual è la vostra taglia preferita di ukulele (sopranino, soprano, concert, tenore, baritono, banjolele…)?
(Mattia) Non ho una preferenza di genere musicale più o meno adeguato all'ukulele. Certamente dal punto di vista stilistico, nell'utilizzo dello strumento, buone chiavi interpretative possono essere il crossover e la contaminazione musicale. Ferma restante l'idea popolare di "strumento tascabile", certamente radicata nell'immaginario collettivo, consiglio invece con netta preferenza la misura Concerto per il generico vantaggio qualitativo di onde armoniche, e dunque di profondità di suono, rispetto alle più comuni misure Soprano presenti sul mercato, spesso purtroppo di scadente performance acustica.



7. Voi che avete sicuramente provato diversi modelli di ukulele, potreste descrivermi la differenza secondo voi?
(Paolo) Ogni strumento è a sé. Dipende da come sei tu e da come è lui. Poi se vogliamo andare sui dettagli ovviamente cambi legni (essenze) o cambi diapason (lunghezza delle corde) ed è come cambiare gli ingredienti di una ricetta conosciuta ma personalizzata. Io credo sia questione di carattere, alla fine scegli il timbro dello strumento che più ti si addice, è una cosa molto personale, di sicuro è meglio provarne tanti… Alla fine quello che conta, e i musicisti lo sanno, è la zampa!

8. Quale taglia di ukulele consigliate a chi deve iniziare?
(Marinella) Anche se adoro il sopranino, consiglierei il soprano. Ha le giuste dimensioni per capire dove mettere le dita senza rischiare di impazzire!

9. Oltre alla taglia dell’ukulele, quale marca raccomandereste a chi è alle prime armi e quale a coloro che vogliono uno strumento valido per suonare seriamente, facendo serate dal vivo?
(Vittore) Per quanto riguarda la questione delle Marche non mi sento di dare consigli, già con 30/40€ si possono trovare Ukulele che suonano abbastanza bene per iniziare. Le marche sono tantissime: Kala, Ibanez, Eko, Ohana, aNueNue, Mahi Mahi, Eleuke, Mahalo, ecc. L'unico consiglio che mi sento di dare è lo stesso che è stato dato a me quando ho comprato il mio: "osserva e magari prova diversi modelli e poi compra quello che senti più tuo" (con un occhio al cartellino del prezzo).

10. Quali sono i parametri (tipo di legno, corde, tastiera, ponte, ecc…) che l’ukulele deve avere per essere considerato buono? A quali caratteristiche guardate voi maggiormente?
(Antonella) La cosa più importante secondo me è che lo strumento sia comodo, cioè che le corde non siano troppo alte sulla tastiera, questo ti farà suonare più volentieri e spesso il tuo ukulele. Come diceva Paolo ad ogni legno il suo timbro, ma prima di tutto l'intonazione che deriva dalle corde e dalla tastiera, anche in questo caso un buon liutaio saprà regolare il tutto. Esistono ukulele molto belli da vedere ma difficili da suonare o stonati, quindi aprite prima bene le orecchie e chiudete gli occhi.

11. Abbiamo assistito, in questi ultimi anni, ad una diffusione crescente dell’ukulele in Italia e nel mondo: secondo voi, a che cosa si deve questo boom?
(Daniele) La recente diffusione la si deve a grandi musicisti come Brian May (queen), Rino Gaetano, Eddie vedder (Pearl Jam), Syd Barret (Pink Floyd) e ai mitici ukulele lovers... Scherzi a parte, oltre alla diffusione di massa per emulazione, direi che grazie al lavoro di alcuni appassionati stanchi del flauto dolce nelle scuole si porta avanti in Italia la cultura dell'ukulele tra i ragazzi.

12. Che consiglio vi sentite di dare a chi vuole incominciare a suonare l’ukulele, o comunque è alle prime armi?
(Marco) Studiare, studiare, studiare.

13. Siamo arrivati alla fine dell’intervista, vi ringrazio per la pazienza, la gentilezza e la disponibilità. Vuoi chiudere dicendo qualcosa agli appassionati che leggeranno questa intervista?
(Alessandro) Keep calm and play Ukulele!!!

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