Biografia ukulelosa su Robert Leroy Johnson
« Devo correre, il blues viene
giù come grandine. La luce del giorno continua a tormentarmi... c'è un segugio
infernale sulle mie tracce. » (Robert Johnson, "Hellhound on my Trail")
Robert Leroy Johnson è nato l'8
maggio 1911 ad Hazlehurst (capoluogo della contea di Copiah, nello stato del
Mississippi) ed è morto il 16 agosto 1938 a Greenwood (capoluogo della contea
di Leflore, anch'esso nello stato del Mississippi). E' stato un chitarrista
blues statunitense, ma di cui voglio raccontare la storia perchè ha scritto
anche un libro in cui ha inserito 18 sue canzoni blues riarrangiate per ukulele
il cui titolo è: "Robert Johnson for Ukulele" e per chi fosse
interessato lo può trovare a questo link: http://www.amazon.com/Robert-Johnson-Ukulele/dp/1458459659
Di lui si sa che era un bluesman della zona
del delta del Mississippi (zona chiamata Delta Blues e nata tra la fine
dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento). Le biografie su Robert Johnson
sono scarse perchè si sa poco, e la sua morte ancora non molto chiara, avvenuta
all'età di 27 anni, ha contribuito ad alimentare leggende dalle tinte horror su
di lui. Leggende che già circolavano quando era ancora in vita.
Ha fatto 29 storiche
registrazioni tra il 23 novembre 1936 e il 20 giugno 1937 caratterizzate da una
combinazione di tecnica chitarristica, canto ed improvvisazione uniche che
hanno costituito una base imprescindibile per le generazioni future di
musicisti, tra cui: Bob Dylan, i Rolling Stones, i Cream, Eric Clapton, Jimi
Hendrix, Jeff Beck e i Led Zeppelin.
Johnson fa parte del così detto "Club 27", cioè il gruppo dei
grandi artisti morti a 27 anni e il 23 gennaio 1986 è stato tra i primi
musicisti a essere introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame, segnatamente
nella categoria Early Influences ed infine la rivista Rolling Stone l'ha
collocato in quinta posizione nella Lista dei 100 migliori chitarristi della
storia.
Robert Leroy Johnson nasce da una
relazione extraconiugale della madre Julia Dodds con Noah Johnson, dopo che il
marito di Julia, Charles Dodds Jr., l'aveva abbandonata per un'altra donna. Sin
da bambino il giovane Johnson si appassiona alla musica e suo fratello gli
insegna a suonare l'armonica, per poi passare alla chitarra. Dopo un periodo
trascorso a Memphis si sposa nel 1929 con Virginia Travis e si trasferisce a
Robinsonville. L'anno successivo la moglie sedicenne muore nel dare alla luce
il figlio; sconvolto dal fatto, Johnson comincia a vagare fra le città del
Mississippi, divenendo un donnaiolo ed un forte bevitore. Nel 1931 incontra e
sposa Calletta Craft e decide di trasferirsi nel villaggio di Copiah County, ma
la crescente passione per la musica porta Robert sempre più distante dalla
moglie e anche questa unione coniugale finisce.
Eric Clapton dice di lui: " Per
me Robert Johnson è il più importante musicista blues mai vissuto. Non ho mai
trovato nulla di più profondamente intenso. La sua musica rimane il pianto più
straziante che penso si possa riscontrare nella voce umana."
Narra la leggenda, alimentata
anche dallo stesso Johnson, che il giovane bluesman abbia stretto un patto col
Diavolo, vendendogli la sua anima in cambio della capacità di poter suonare la
chitarra come nessun altro al mondo. Tale fosca mitologia è sorta e si è
consolidata negli anni a seguito di diversi fatti: la sua stupefacente tecnica
chitarristica, basata sul fingerpicking e tuttora additata come una delle
massime espressioni del delta blues; le evocazioni generate dalla sua voce e
dalle sue complesse strutture chitarristiche; il sinistro contenuto dei suoi
testi, pur largamente improvvisati (come era ovvio per il genere, all'epoca),
spesso narranti di spettri e demoni quando non esplicitamente riferiti al suo
patto col Diavolo in persona. Vi contribuirono inoltre i racconti dei vari
musicisti che lo conobbero e che riferiscono della sua iniziale goffaggine nel
suonare la chitarra: in base a questi racconti, peraltro tutti concordanti,
Johnson scomparve dopo la morte della moglie per poi riapparire, l'anno
successivo, dotato di una bravura e di un'espressività tali da lasciare tutti
allibiti. Voci dell'epoca tramandano di un incontro, avvenuto allo scoccare
della mezzanotte a un crocevia desolato, tra Johnson e un misterioso uomo in
nero il quale gli avrebbe concesso un ineguagliabile talento chitarristico in
cambio della sua anima. In realtà la (senz'altro più realistica) versione
"ufficiale" è che Johnson, nel corso del suo vagare, abbia incontrato
un misterioso bluesman di nome Ike Zinneman, il quale ebbe a fargli da maestro.
La sinistra figura di Zinneman risulta comunque celata da un fitto velo di
mistero; l'unico dato, nel completo oblìo sui suoi dati biografici, riguarda la
sua abitudine di suonare nei cimiteri, tra le tombe, nota al punto da venire
additato quale emissario del demonio. Altri aneddoti tramandano di come Johnson
fosse capace di riprodurre nota per nota qualsiasi melodia ascoltasse, fosse
per radio come in un locale affollato e senza porvi la benché minima attenzione.
Il 16 agosto 1938, a soli 27 anni, Robert Johnson muore a Greenwood, nel suo
Mississippi. Non è possibile definire con certezza quali furono le ragioni del
decesso: il certificato di morte, registrato all'Ufficio di Stato Civile di
Jackson, Mississippi, il 18 agosto, non attribuisce il decesso ad alcuna causa
specifica e segnala oltretutto che ragione della sua dipartita sia da
ricercarsi anche nel fatto che nessun medico abbia avuto modo (non si sa per
quale motivo) di prestargli cure nella fase dell'agonia. Le testimonianze di
Sonny Boy Williamson II e David Honeyboy Edwards attestano che la notte del 13
agosto 1938 Robert Johnson si trovava a suonare con loro al Three Forks, un
locale a 15 miglia da Greenwood nel quale i tre suonavano ogni sabato sera a
seguito di un ingaggio che durava da alcune settimane. Era apparso subito
evidente come Johnson avesse una storia con la moglie del gestore del locale,
il quale era consapevole del fatto pur continuando a contattarlo lo stesso.
Racconta Sonny Boy che durante la serata, complici l’alcol e l’atmosfera di
grande eccitazione, gli atteggiamenti dei due furono talmente spudorati da
risultare persino imbarazzanti. Altrettanto chiara era la rabbia dipinta sul
volto del barman. Quando durante una pausa venne passata a Robert una bottiglia
da mezza pinta di whisky senza tappo, Sonny Boy gliela fece cadere di mano,
avvertendolo che non era prudente bere da una bottiglia aperta; nondimeno
questi si infuriò e bevve con stizza la successiva bottiglia, ugualmente
passatagli già stappata. Poco dopo risultò evidente che Johnson non era più in
condizione di suonare, al punto che lasciò la chitarra e si alzò per andare
via, in stato confusionale. Fu accompagnato a casa di un amico, dove dopo poche
ore iniziò a delirare - si trattava dei primi segni di avvelenamento. Qui morì
il martedì successivo, dopo due giorni di intensa agonia.
La vera tomba di Robert Johnson
non è ancora ufficialmente definita. Nei dintorni di Greenwood ci sono ben tre
pietre tombali con il nome di Robert Johnson inciso sopra.
• nel
cimitero della Chiesa Missionaria Battista di Mount Zion a Morgan City,
Mississippi, poco distante da Greenwood, c'è un grande obelisco, posto nel 1990
su una lapide preesistente, con incisi tutti i titoli dei blues di Robert
Johnson. L'opera è stata pagata dalla Columbia Records e da privati del Mont
Zion Memorial Fund. Secondo gli ultimi studi, è da considerarsi il sito più
attendibile per la sua tomba.
• "Resting
in the Blues" è la frase scritta su una piccola lapide intestata a Robert
Johnson nel cimitero di Payne Chapel vicino a Quito, Mississippi
• La
Sony Music ha restaurato la lapide sul terzo sito, sotto un enorme albero nel
cimitero della Little Zion Church a nord di Greenwood lungo la Money Road.
Queste ambiguità non hanno fatto
altro che alimentare ulteriormente la leggenda sulla sua vita e la sua morte.
Quello che scrivo qui di questo
personaggio unico, visto che come ho detto all'inizio su di lui biografie se ne
trovano a fatica, l'ho potuto scrivere semplicemente riportando le notizie che
ho trovato grazie a Wikipedia, l'enciclopedia online più fornita.
Aggiungo solo un'ultima cosa, ho
avuto occasione online di sentire la sua musica e la trovo veramente
eccezionale per chi, come me, ama il blues. Quindi riporto qui di seguito un
elenco di cd in cui potete trovare la sua musica nel caso foste interessati ad
acquistarli (per quanto riguarda la reperibilità non posso aiutarvi, non so
dove si possano trovare e se sono
difficili da trovare):
·
1990
- The Complete Studio Recordings - 2CD
·
1994
- King Of Delta Blues Singers
·
1997
- King Of Delta Blues
·
2003
- Martin Scorsese Presents the Blues: Robert Johnson
·
2004
- King Of Delta Blues Singers, Vol.2
·
2011 - The Complete Recordings - Centennial
Collection - 2CD - Edizione Sony Columbia-Legacy completamente restaurata e
rimasterizzata, pubblicata in occasione del centenario dalla nascita di
Johnson.
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