B52 ACOUSTIC PROJECT - Parte 2


A volte per quanto ci si possa provare non si riesce proprio a dare una spiegazione razionale alle cose che ci capitano. Il mio primo ukulele è stato un regalo di compleanno per i miei vent’anni. Per qualche anno l’ho tenuto in casa limitandomi a strimpellarlo ogni tanto. Poi un giorno il colpo di fulmine.

C’è qualcosa di magico in quelle quattro corde. Saranno le dimensioni, l’accordatura, l’aspetto. Spesso rischia di non essere nemmeno preso sul serio. Ma poi si sfiorano le sue corde e anche se ci si trova in mezzo al traffico di Milano sembra di sentire le onde dell’oceano. È una magia, quella dell’ukulele, che trasporta lontano.

Una magia che si è fatta in breve tempo largo anche nei B52, dove tra le mie amate Takamine acustiche si è fatto spazio uno splendido Luna Tattoo concert.

Abbiamo fatto debuttare l’ukulele in una serata di dicembre. Stavamo suonando in un’enoteca del nostro quartiere quando, sfoderato l’ukulele, abbiamo attaccato con un grande classico: I’m Yours, di Jason Mraz.

E come si dice in questi casi... buona la prima!

La voce di Letizia e le sonorità dell’ukulele si sposano perfettamente e da quel momento il nuovo arrivato non ha più mancato nemmeno una prova.

È da poco che l’ukulele è entrato nel nostro progetto; l’obiettivo è arricchire sempre di più il nostro repertorio con le sue quattro corde.

You can’t start a fire without a spark canta il Boss, Bruce Springsteen.

E tra I B52 e l’ukulele la scintilla è decisamente scattata!



Federico Lucrezi

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