Intervista ukulelosa a Carlo De Toma
1. Come descriveresti il tuo background
musicale?
Come il famoso gruppo americano: Blood,
Sweat & Tears ( sangue, sudore e lacrime) no scherzo, cioè scherzo fino ad
un certo punto, perchè ho praticamente fatto tutto da solo negli anni in quanto
nato in una famiglia dove il "tuo compito è studiare" la musica era
considerata un perditempo. I primi strumenti li ho comprati racimolando anche
gli spiccioli della paghetta settimanale. Comunque prediligo il Jazz, in particolare
quello classico ( New Orleans, Swing, ecc)
2. Qual è il tuo approccio globale alla musica
in generale?
OPEN MIND! Se mi dici un nome vado
subito a documentarmi anche se spessissimo resto deluso, infatti un musicista
che suona con me esasperato dalle mie continue critiche mi ha chiesto di fargli
alcuni nomi di artisti che mi piacciono. Ci ho pensato un po' su e ho fatto
alcuni nomi e lui di rimando mi ha risposto: " Ma sono tutti morti !"
Probabilmente prima era tutto migliore come il cibo, l'aria e il sesso! Ha
ragione Woodie Allen prima che se ne andasse un po' di testa!
3. Da quanti anni suoni l’ukulele?
Forse dal 2005, ma ho iniziato col
banjo ukulele, perchè fui contattato sul web da un amico bravissimo che suonava
tre differenti tipi di banjo ( tenore, plectrum e five string) e formammo una
banjo band. Io suonavo solo il Tenore e
il banjo chitarra, pertanto per non essere " da meno" imparai il
banjo ukulele. Politicamente era il
tempo della par condicio!
4. Come hai conosciuto l’ukulele? Chi o cosa ti
ha spinto ad iniziare a suonarlo?
Come chitarrista negli anni ho cercato
di avvicinarmi a questo strumento ma ogni volta che ne provavo uno, toglievo
repentinamente le dita dalla tastiera come se avessi preso la corrente
elettrica. Ritenevo i tasti come la notte delle gemelle Kesler: piccoli per me,
troppo piccolini! ( Peccato che nella intervista non si possa ascoltare la mia
risata!)
5. Quando hai acquistato il tuo primo ukulele,
come hai iniziato a capire come si suona? Dove ti sei orientato per imparare a
suonarlo? Internet, libri, dvd… o altro?
Quando abbiamo formato I Timeless
Banjos: ho ordinato da Elderly a Louisville in USA un banjolele della
GoldenTone Deluxe con hardware dorato € 650 circa in contanti. Sempre da solo
partendo dalla decennale esperienza di banjo e chitarra, sapendo però che in
mano avevo uno strumento con costruzione, voce, storia e cultura proprie.
Altrimenti avrei continuato a suonare la chitarra che facevo una meglio figura
( traduzione dal barese). Io vivo nel sistema solare, su Terra,
Mondo, Europa, Italia, Bari, via Giovanni Amendola, 105, sesto piano interno 11, pertanto ho usato
quello che potevo: computer, esperienza musicale, foto, video, dischi. Pensa
che in quegli anni, anche se parliamo di meno di dieci anni fa, pochi sapevano
che cosa fosse l'ukulele, infatti all'improvviso diventai il miglior suonatore
di ukulele Jazz della Puglia, solo perchè ero ...l'unico! Infatti su You tube c'è un mio video in
cui suono col banjolele Darktown
Strutters Ball, registrato con uno dei primi telefonini sul mercato che
dovrebbe aver già superato le 40.000 visioni. Prova ora a mettere un video se
raggiungi 360 visioni ti è andata bene!
6. Che genere di musica preferisci suonare con
l’ukuele? Qual è la tua taglia preferita di ukulele (sopranino, soprano,
concert, tenore, baritono, banjolele…)?
Cerco sempre di suonare la mia musica
preferita , il Jazz in particolare
quello tradizionale perchè essendo un musicista ritmico prediligo oltre
l'accompagnamento, anche i soli a blocchi di accordi. Oltre al mio banjo
ukulele, uso l'ukulele soprano come nel mio cd perchè la cassa piccola lo fa suonare
bene ritmicamente ed è percussivo al punto giusto, infatti proprio per questo
ebbe grande diffusione nell'America degli anni '20. Spesso dal vivo uso il tenore ma solo
perchè è amplificato e non mi crea problemi sul palco. Tempo fa volevo
dedicarmi al baritono che in USA chiamano "bari" e quindi essendo
barese doc sarebbe stata "la morte sua" ( altra traduzione dal
barese).
7. Tu che hai sicuramente provato diversi
modelli di ukulele, potresti descrivermi la differenza secondo te?
Dipende: se sei un musicista maturo e
consapevole sei tu a scegliere lo strumento, altrimenti sarà lui a scegliere
te. ( Bella questa cosa non so come mi è venuta!)
8. Quale taglia di ukulele consigli a chi deve
iniziare?
Dovrei rispondere tra il soprano e il
concert, ma in definitiva dipende dalla propria sensibilità, pertanto
all'inizio si deve procedere per tentativi ed anche per gioco (play)cercando di divertirsi.
9. Oltre alla taglia dell’ukulele, quale marca
raccomanderesti a chi è alle prime armi e quale a coloro che vogliono uno
strumento valido per suonare seriamente, facendo serate dal vivo?
Spesso dipende purtroppo dal costo, ma
tra le marche più affidabili senz'altro qualche hawaiiano di tradizione
decennale e una marca giapponese (tanto iniziano tutte due con la K). Martin e
qualche Gibson per i vintage, ma attenzione che
gli strumenti d'epoca fatto salvo il fascino, possono creare problemi, pertanto
una cosa è tenerlo in vetrina e una cosa suonarlo! Per quelli di fascia
economica sono tutti uguali: fanno tutti schifo! Pertanto avendone la capacità, bisognerebbe provare più
strumenti anche uguali, perchè sono fatti in serie con l'unico scopo di
venderne il più possibile con costi di produzione i più bassi possibili.
10. Quali sono i parametri (tipo di legno, corde,
tastiera, ponte, ecc…) che l’ukulele deve avere per essere considerato buono? A
quali caratteristiche guardi tu maggiormente?
L'ukulele in quanto strumento non differisce
nei parametri costruttivi da tutti gli altri strumenti, ogni componente ha la sua importanza, ma questo i costruttori e
i liutai lo sanno benissimo, figurati! Per quanto riguarda le corde fanno parte
di una catena: un ottimo strumento con
corde non di qualità perderà senz'altro qualcosa e viceversa. In una catena
musicale comunque tutta la catena si adegua all'anello di minore qualità, come
nel caso dell’alta fedeltà o delle automobili.
11. Abbiamo assistito, in questi ultimi anni, ad
una diffusione crescente dell’ukulele in Italia e nel mondo: secondo te, a che
cosa si deve questo boom?
Prevalentemente businness! Prima dei
Beatles le chitarre erano meno richieste di altri strumenti e pertanto erano
fatte con coscienza e professionalità; dopo in seguito alla sempre crescente
richiesta di mercato il tutto si è progressivamente abbassato. Di recente le ditte che regolano e influenzano
il mercato si sono "buttate" sull'ukulele per cercare di coprire e
colpire un differente target. Una volta saturato
il mercato diminuiranno le
sollecitazioni commerciali e probabilmente l’ukulele tornerà nel suo limbo
musicale. E' già successo negli anni '20 con Tin Pan Alley, e risuccesso negli
anni '50 con Maccaferri, la televisione americana, Elvis Presley. La passione per l'ukulele è
come le onde dell'Oceano Pacifico ( questo l'ho già scritto in un mio articolo
sulla storia dell'ukulele nel Jazz).
12. Che consiglio ti senti di dare a chi vuole
incominciare a suonare l’ukulele, o comunque è alle prime armi?
Non vedere "Amici" o "
X Factory"! Dentro di te hai tutto quello che ti serve,
impara ad amare ogni cosa che fai e fai una cosa solo se la ami! ( Se continuo
così mi commuovo!)
13. Siamo arrivati alla fine dell’intervista, ti
ringrazio per la pazienza, la gentilezza e la disponibilità. Vuoi chiudere
dicendo qualcosa agli appassionati che leggeranno questa intervista?
Per quanto riguardo te: ti ringrazio e
continua con questa tua passione che sento
sincera! Per quanto riguarda gli appassionati
dico: " Ma non avevate niente di meglio da fare
che leggere questa intervista"!
Commenti
Posta un commento