Intervista a Yan Yalego
1.
Can
you tell us something about your musical background?/ Come
descriveresti il tuo background musicale?
I started
playing classical clarinet as a kid, and later switched to tenor saxophone. I
used to play saxophone with several rock bands in the late eighties, then
stopped. Besides I started playing the guitar around the age of 15, and because
I was technically unable to play anything else I got involved in the punk rock
thing and played in numerous underground rock bands during ten years. I started
getting interested in acoustic music in the early 90’s, moving from blues-rock
towards rural old blues after having discovered all the folkblues recordings
from the sixties.
Ho iniziato a
suonare il clarinetto classico da bambino, poi sono passato al sassofono
tenore. Lo suonavo in varie rock band alla fine degli anni ’80, poi ho smesso.
Inoltre ho iniziato a suonare la chitarra elettrica più o meno all’età di 15
anni, e siccome ero tecnicamente incapace di suonare qualsiasi altro strumento,
ho preso parte allo scenario punk rock e ho suonato in numerose rock band
underground per una decina d’anni. Ho iniziato a interessarmi di musica
acustica nei primi anni ’90, spaziando dal blues-rock al rural old blues dopo
aver scoperto tutto il folk-blues registrato dagli anni ’60 in avanti.
2.
What’s
your favourite music? Do you listen to everything or do you prefer only some
kind of music?/ Qual è il tuo
approccio globale alla musica in generale?
I’m afraid I’m going to forget a few things but
I mainly listen to:
Folk music in general: Asian (Japanese and
Mongolian mainly), African, Indian, Irish and North American too obviously,
black and white folk music.
New Orleans Jazz, and talking about jazz, free
and/or experimental forms (like John Zorn, Fred Frith...)
Renaissance and medieval music from time to
time
I usually don’t listen to any ukulele music
except Cliff Edwards ;-) I never listen to the radio, neither to any Pop or
Rock band, even the old ones. This doesn’t mean that I don’t like those things,
I just don’t care…
I think I’m pretty sensitive to every kind of
music when it’s played by one or a very few people, I don’t like the “Band
effect”, I don’t like the jazz Big bands, I hate the big classical orchestras,
I like when you can hear the people breathe while they play. That’s why I like
the ukulele probably…
Mi
scuso se dovessi omettere qualcosa, principalmente ascolto:
-
Musica
folk in generale: asiatica (soprattutto giapponese e mongola), africana,
indiana, irlandese e anche del Nord America ovvio, black folk e white folk;
-
Jazz
di New Orleans e a proposito di jazz, forme libere e/o sperimentali (tipo John
Zorn, Fred Frith…);
-
Talvolta
musica rinascimentale e medievale;
Di
solito non ascolto musica con ukulele eccetto Cliff Edwards;-) Non ascolto mai
la radio e non seguo le pop o le rock band, neanche quelle vecchie. Questo non
significa che non mi piacciano, semplicemente non mi interessano… Penso di
essere abbastanza sensibile a tutti i generi di musica se suonata da una o poche
persone, non mi piacciono gli “effetti band”: detesto le grandi band jazz, odio
le orchestre classiche, preferisco poter sentire il respiro delle persone
mentre stanno suonando. E’ questo il motivo per cui mi piace l’ukulele
probabilmente…
3.
How
long did you play ukulele?/ Da quanti anni
suoni l’ukulele?
I own a ukulele since the early nineties, but
started playing seriously 6 years ago.
Posseggo un ukulele
dalla fine degli anni ’90, tuttavia ho iniziato a suonarlo seriamente 6 anni
fa.
4.
When
did you start playing ukulele and why?/ Come
hai conosciuto l’ukulele? Chi o cosa ti ha spinto ad iniziare a suonarlo?
I was looking for a small guitar to be able to
play in the car, or to bring with me when backpacking, but couldn’t find one
any at a reasonable price. Then I remembered that when I was a kid my aunt had brought
me a coconut ukulele (I was 6 years old, and this actually was my first uke)
from Tahiti and I decided to buy a decent one. This coconut ukulele had been
lost for long time in the nineties and I ordered a Bruko in a music shop.
Stavo
cercando una chitarra più piccola per poter suonare in macchina o portarla con
me quando faccio escursionismo, tuttavia non ne trovai alcuna a prezzi ragionevoli.
Poi ricordai di quando ero bambino, che mia zia mi portò un ukulele in cocco
(avevo 6 anni, e quello probabilmente è stato il mio primo ukulele) da Tahiti
quindi decisi di comprarne uno decente. Quest’ukulele in cocco è rimasto nel
dimenticatoio per tutti gli anni ’90, poi ordinai un Bruko in un negozio di
musica.
5.
When
did you buy your first ukulele? How did you learn playing ukulele? Did
you use internet, books, dvds…?/ Quando hai
acquistato il tuo primo ukulele, come hai iniziato a capire come si suona? Dove ti sei orientato per imparare a
suonarlo? Internet, libri, dvd… o altro?
In 1992, and it
stayed hanging on the wall for a while. At first it seemed to me that the sound
was very poor, funny in a way but not very interesting, so I put it in my
kitchen and used to play it only when I was cooking (this probably gave me
later the idea of the Kitchen Parties). I was a guitar player at that time, so
learning was not too difficult except for the right hand, which took me more
than ten years to “master” (still poorly now). I bought a french book by Paul
Beuscher from the sixties probably, that was the only one available at this
time.
Nel 1992, e restò appeso al chiodo
per un po’. All’inizio mi sembrò che avesse un suono molto povero, divertente
da una parte ma non molto interessante, quindi lo misi in cucina per suonarlo
soltanto mentre stavo cucinando (forse è questo che mi diede più tardi l’idea
per i Kitchen Parties). Ero un chitarrista a quel tempo, quindi imparare non fu
troppo difficile ad eccezione della mano destra, che mi tenne impegnato per più
di 10 anni prima di padroneggiarla (ancora oggi con scarsi risultati). Comprai
un libro francese di Paul Beuscher degli anni ’60 probabilmente, era l’unico
disponibile a quei tempi.
6.
What
kind of music do you like to play with your ukulele? Which size of ukulele do
you prefer (sopranino, soprano, concert, tenore, baritone, banjolele…)?/ Che genere di musica preferisci suonare con
l’ukuele? Qual è la tua taglia preferita di ukulele (sopranino, soprano,
concert, tenore, baritono, banjolele…)?
I don’t exactly know what I’m
playing, I often “recompose” the songs I’m covering to a point that they’re not
recognisable, switching from major to minor, changing the rhythm (and the uke
is great for that), but most of the songs I cover are from the blues tradition,
the white folk tradition, cajun, french creole and jazzy tunes from the
thirties. I like the soprano and concert scales, I find the tenor scale
interesting but I don’t like the sound of most of the tenor ukes. Before I
started playing the guitar again (last year) I’ve played a lot of baritones and
tenor banjos tuned like baritones, I liked it a lot but now my interest for
baritones is gone, because I can grab a guitar if I need it. So nowadays I
usually bring on a stage a guitar and a few sopranos (one regular, one tuned
like a tahitian ukulele and a banjo).
Non
so esattamente che cosa sto suonando, spesso “ricompongo” una canzone che sto analizzando
al punto tale da renderla irriconoscibile, passando dalle scale maggiori alle
minori, cambiando il ritmo (l’ukulele si presta molto a questo), ma la maggior
parte delle canzoni che rifaccio provengono dalla tradizione blues, da quella
del white folk, dal cajun, dal francese creolo e dai motivi jazz anni ’30. Mi
piace la scala dei soprano e dei concert, trovo interessante quella dei tenore
ma non apprezzo il suono della maggior parte di essi.
Prima
di ricominciare a suonare la chitarra (l’anno scorso) ho suonato molti baritono
e banjolele tenore, accordati come il baritono; mi sono piaciuti ma adesso ho
perso l’interesse per i baritono, visto che posso impugnare una chitarra
all’occorrenza. Attualmente quando salgo sul palcoscenico di solito mi porto
una chitarra e qualche soprano: uno normale, uno accordato come l’ukulele tahitiano
e un banjolele.
7.
You
surely played a lot of types of ukulele. May you describe us the differences
among them?/ Tu che hai
sicuramente provato diversi modelli di ukulele, potresti descrivermi la
differenza secondo te?
For me there’s two categories: the ones you
play on your sofa and the ones you play on stage. They’re different because you
don’t expect the same things in these
two different situations. On stage I like to play loud ukes and banjos because
you can hear yourself playing even if the sound system is awfull. At home, you
want a sweet sounding instrument, almost the opposite from the stage
instrument. When I have to play plugged (in bars, noisy places, outdoors) I use
a banjo with a simple contact microphone, it sounds pretty good even through a
bad PA. I don’t like the plugged ukes, but the banjo is fine for me. In a
better configuration I use a powerful uke with an AKG lavalier pickup (not a
piezo, a real pickup) it allows you to play “amplified” with a natural sound,
and it’s easier than the microphone on a stand in front of you. At home I play
mostly my paddlelele made by Joel Eckhaus, which is very sweet and mellow. Each
time I used this one on stage it was a failure, too beautiful… ;-)
Anyway there’s plenty of different shapes,
woods, sounds but a ukulele is just a ukulele and I also think that we (I and
you) have to learn to do with what we’ve got, and not to spend too much time,
and money on the quest of the absolute uke that doesn’t exist.
Per
me ci sono due categorie: gli ukulele che suoni su un divano e quelli che suoni
su un palcoscenico. Sono diversi perché non ti aspetti le stesse prestazioni
nelle due differenti situazioni. Sul palco preferisco suonare ukulele “potenti”
e banjolele, perché puoi sentire distintamente il loro suono anche in presenza
di un’amplificazione non ottima. A casa desideri uno strumento dal suono dolce,
praticamente l’opposto di quello da palco. Quando devo suonare amplificato (nei
bar, in posti rumorosi, all’aperto…) uso un banjolele con un semplice microfono
a contatto, che dà un suono abbastanza buono anche attraverso un cattivo
preamplificatore. Non mi piacciono gli ukulele amplificati, preferisco il banjolele.
In situazioni migliori uso un ukulele potente dotato di pickup AKG lavalier
(non un piezo, un pickup vero e proprio), che ti permette di suonare
amplificato mantenendo però un suono naturale, ed è più facile che usare
un’asta con microfono davanti a te. A casa suono principalmente il mio
paddlelele fatto da Joel Eckhaus, che ha un suono molto dolce e gradevole. Ogni
volta che ho provato ad usarlo sul palco è stato un fallimento, bellissimo…;-)
Ad
ogni modo ci sono molte forme di ukulele, legni, suoni, tuttavia un ukulele è
pur sempre un ukulele quindi credo che noi (io e voi) dovremmo imparare ad
usare quello che abbiamo, senza spendere tempo e denaro alla ricerca
dell’ukulele per eccellenza, che non esiste.
8.
Which
ukulele size do you suggest to beginners?/ Quale
taglia di ukulele consigli a chi deve iniziare?
I would suggest soprano or concert, because they’re
the archetypal ukes, they’re easy to handle, and they’ve got that typical boxy
sound.
Suggerirei
un soprano o un concert perché sono gli archetipi, risultano semplici da
maneggiare e mantengono il suono caratteristico.
9.
What’s
your favourite ukulele brand? Which brand would
you suggest to beginners and for musicians?/ Oltre
alla taglia dell’ukulele, quale marca raccomanderesti a chi è alle prime armi e
quale a coloro che vogliono uno strumento valido per suonare seriamente,
facendo serate dal vivo?
I would probably say Bruko, for many reasons
and most of them are not related to music… I started with a Bruko and I’m still
using it, those sopranos are well made, very playable, they’re not very loud
but with good strings they can be sweet and they represent for me the “Genuine
European Ukulele”. They used to be pretty cheap but since a few years the
prices increased a bit too much to my taste,
but they’re still very affordable. In 1992 I paid around 45€ for my
Bruko 4. Now the cheapest is around 130€ !
Obviously if you’re a beginner and don’t want
to spend much money on a uke there’s the Asian made ones, which are better and
better, but actually not so cheap especially if you compare them to the other
instruments made in the same area. Ohana is probably one of the best, their
sopranos between 100 and 150€ are very good, especially the SK38, a Martin copy
issued recently.
Probabilmente
direi i Bruko per molte ragioni, di cui la maggior parte di queste non
relazionata alla musica… Ho iniziato con un Bruko e ancora oggi li uso, i
soprano sono ben fatti, suonabili, non molto potenti ma migliorabili con buone
corde e rappresentano per me i “Genuini Ukulele Europei”. Di solito sono
abbastanza economici, tuttavia da un po’ di anni a questa parte i prezzi sono
aumentati un po’ troppo per i miei gusti, ma sono ancora abbordabili. Nel 1992
spesi circa 45€ per il mio Bruko4, adesso il più economico costa sui 130€!
Ovviamente
se sei un principiante e non vuoi spendere molti soldi su un ukulele ci sono
quelli fatti in Asia che sono lo stesso validi, ma non così economici
specialmente se confrontati con altri strumenti fatti nella stessa zona. Ohana
è una delle marche migliori, i suoi soprano tra i 100 e i 150€ sono molto
validi specialmente l’SK38, una copia dei Martin uscita ultimamente.
10.
Which
parts of the ukulele are important (strings, wood, bridge…) to increase the quality ? How do we
understand if our ukulele is a good ukulele?/ Quali
sono i parametri (tipo di legno, corde, tastiera, ponte, ecc…) che l’ukulele
deve avere per essere considerato buono? A quali caratteristiche guardi tu
maggiormente?
The most important part is the
player ! I think the only important thing to consider is the intonation: if
your instrument is not correctly set up, especially at the nut and at the
bridge it will sound bad and be very difficult to play nicely. Good strings and
proper set up are the only important things, the rest is the sound of the box
by itself, you have to live with… ;-) Even an ugly 40€ yellow piece of crap can
play nice if it’s correctly set up and if you’ve changed the bad strings it’s
sold with. Obviously it won’t sound like a vintage Martin 3K, but still you can
play it and love the sound.
La
parte più importante è il manico (ovvero colui che lo suona)! Penso che la cosa
fondamentale da considerare sia l’intonazione: se uno strumento non è
correttamente costruito, soprattutto per quanto riguarda le meccaniche e il
ponte, avrà un pessimo suono e sarà difficile suonarlo. Buone corde e corretta
intonazione sono le qualità primarie da considerare, un’altra è il suono del
corpo dell’ukulele, della cassa, ci dovrai convivere…;-) Anche una schifezza da
40€ può suonare bene se sarà intonato correttamente e verranno sostituite le pessime corde in
dotazione.
Ovviamente
non sarà mai un Martin 3K, ma potrai sempre suonarlo e amarlo.
11.
Ukulele became so popular in
Italy and all over the world recently: what do you think about this and what are the reasons of these growing?/ Abbiamo assistito, in questi ultimi anni, ad una
diffusione crescente dell’ukulele in Italia e nel mondo: secondo te, a che cosa
si deve questo boom?
It seems that’s there’s a new kind social behavior
growing, which has more to do with people looking for meetings, having fun, do
something creative together than with strictly playing music, or in this case,
music and the ukulele are the vehicules for social gatherings, which is great.
And obviously the ukulele is the ideal tool for this kind of behavior: it’s
small, cheap, almost easy to play, you can sing with, noisy enough but not too
much, it is a very democratic “new culture”, very far
away (for the moment) from the show business and it’s very pyramidal structure:
a very few distant stars reigning over an incredible mass of ignorant fans… In a ukulele festival there’s
no barriers between people, the “stars” are reachable and the “fans” are able
to play, sometimes better than the ones on the big stages. There’s actually no
stars and no fans, just human beings having fun. This must continue!
Sembra
che stia nascendo una nuova tipologia di comportamento sociale, che coinvolge
persone interessate a incontrarsi, divertirsi, fare qualcosa di creativo
insieme che non è solamente suonare, nel
nostro caso musica e ukulele sono i veicoli per avvicinarci, ed è fantastico.
Chiaramente l’ukulele è lo strumento ideale che sposa questa nuova tendenza: è
piccolo, economico, abbastanza semplice da suonare, ci puoi cantare,
sufficientemente potente ma non rumoroso… E’una nuova cultura molto democratica,
ben lontana (per il momento) dallo show business e dalla sua struttura
piramidale, formata un numero ristretto di grandi artisti regna distante dall’innumerevole
massa di fan ignoranti… In un festival di ukulele non ci sono barriere, le
“star” sono raggiungibili e i “fan” sanno suonare a volte meglio di coloro che
calcano i grandi palchi. In pratica non esistono star e fan, solo persone che
vogliono divertirsi. Questo deve continuare!
12.
Do you have any suggestions for ukulele
beginners?/ Che consiglio ti senti di dare a chi vuole
incominciare a suonare l’ukulele, o comunque è alle prime armi?
Practice, sing, practice, meet people,
practice. And practice. And don’t spend all your spare time looking for a new
marvel. You’re the marvel!
Esercitarsi,
cantare, esercitarsi, incontrare gente, esercitarsi. Ed esercitarsi. E non
impegnare tutto il tempo libero a cercare un nuovo miracolo: tu sei il
miracolo!
13.
We’re
at the end of this interview… Thanks for your patience and kindness! Would you like to say something to our
ukulele fans?/ Siamo arrivati alla
fine dell’intervista, ti ringrazio per la pazienza, la gentilezza e la
disponibilità. Vuoi chiudere dicendo qualcosa agli appassionati che leggeranno
questa intervista?
I had the occasion to meet the Italian uke
players several times, and I have some great memories, especially from the last
festival in Caldogno, wonderful organisers full of energy and ideas, great
people from everywhere in Italy, very interesting players, I had a great fun.
I’m sure the 2012 edition will be great too, but I won’t be there because I’ll
be playing in a French festival the same week end. Next time I’ll be back!
Ho
avuto più volte l’occasione di incontrare gli ukulelisti italiani e ne conservo
un buon ricordo, specialmente dell’ultimo festival di Caldogno, organizzato
magistralmente e pieno di energia e idee; persone fantastiche da tutta Italia,
suonatori interessanti, mi sono divertito molto.
Sono sicuro che anche l’edizione 2012 sarà di
altissimo livello, purtroppo non potrò parteciparvi perché suonerò in un
festival francese lo stesso week end. Ci vediamo alla prossima!
Thank you for this very nice interview!
RispondiElimina