Intervista doppia a Veronica Sbergia e Max De Bernardi
Oggi faccio una bella intervista doppia! O comunque qualcosa di simile! Le domande sono diverse perchè Max De Bernardi ha preferito rispondere a domande meno tecniche, non è certo stato fatto per fare una qualche differenza voluta da me. :-)
Veronica Sbergia:
Il primo ukulele lo acquistai su internet perchè qui in Italia (parliamo almeno di 5/6 anni fa) non esisteva nessun negozio che ne avesse di una discreta qualità. E ho avuto la fortuna di avere a disposizione uno dei più grandi maestri dell’ukulele in Italia, Max appunto, e quindi è sempre stato lui la mia fonte di apprendimento diretto.
Ho solo sperimentato il banjolele e l’ukulele resofonico, oltre al normale ukulele di legno ovviamente. Amo molto il suono “old america” del banjolele e saltuariamente lo uso per dare quel suono “da grammofono” in alcuni pezzi che sono tipicamente tradizionali americani. Il resofonico ha il vantaggio di avere una grande proiezione sonora e quindi un ottimo volume. E’ ottimo per suonare in strada dove devi competere con le manone e le chitarre resofoniche suonate da Max e Mauro Ferrarese! :)
E’ uno strumento insolito, dal gusto esotico, e relativamente economico quindi alla portata di tutti. E poi è facile da imparare e non ci vogliono grossi sacrifici se ti basta imparare qualche accordo e lo strumming di base per suonare con gli amici o semplicemente cantare le tue canzoni preferite con un accompagnamento musicale. L’ukulele è uno strumento talmente versatile che puoi davvero sbizzarrirti in qualsiasi genere musicale... è molto “popolare”, nel senso che è lo strumento “della gente”.
Veronica Sbergia:
1.
Come descriveresti il tuo background musicale?
Sono cresciuta con il jazz, il blues e
tanta tanta musica... in generale. Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia dove la
musica ha sempre avuto un ruolo di prim’ordine...si ascoltava sempre musica dalla mattina
alla sera. Mio padre, grande amante del jazz, non ci ha fatto mancare mai nulla in tal
senso. E’ abbastanza naturale quindi che una volta approdata a mio attuale genere
musicale mi ci sia trovata a mio agio...praticamente un habitat naturale!
2.
Qual è il tuo approccio globale alla musica in
generale?
La mia vita è la musica. Sai quando
ti alzi la mattina è la prima cosa che fai è accendere la radio, lo stereo?
Ho un rapporto quasi ossessivo con la musica e mi piace ascoltare di tutto
senza farmi limitare dalle distinzioni di genere...
3.
Da quanti anni suoni l’ukulele?
Da circa 4 anni...seriamente! :)
4.
Come hai conosciuto l’ukulele? Chi o cosa ti
ha spinto ad iniziare a suonarlo?
E’ partito tutto da Max De Bernardi
che un giorno capitò a casa mia con un ukulele e me lo regalò. Mi disse che era una buona
cosa che una cantante suonasse anche un strumento e non si limitasse solo a
cantare...così mi diede le prime dritte e mi insegnò a strummare i primi blues. Et Voilà!
5. Quando hai acquistato il tuo
primo ukulele, come hai iniziato a capire come si
suona? Dove ti sei orientato per
imparare a suonarlo? Internet, libri, dvd… o altro?
Il primo ukulele lo acquistai su internet perchè qui in Italia (parliamo almeno di 5/6 anni fa) non esisteva nessun negozio che ne avesse di una discreta qualità. E ho avuto la fortuna di avere a disposizione uno dei più grandi maestri dell’ukulele in Italia, Max appunto, e quindi è sempre stato lui la mia fonte di apprendimento diretto.
6. Che genere di musica preferisci suonare con
l’ukuele? Qual è la tua taglia preferita di ukulele (sopranino, soprano,
concert, tenore, baritono, banjolele…)?
La musica che attualmente suono! Il
blues, il ragtime, le canzoncine degli anni ’20... adoro questo repertorio! Il mio formato
prediletto è il concerto, praticamente dall’acquisto del mio primo ukulele sono sempre stata
fedele a quel formato.
7. Tu che hai sicuramente
provato diversi modelli di ukulele, potresti descrivermi la differenza secondo te?
Ho solo sperimentato il banjolele e l’ukulele resofonico, oltre al normale ukulele di legno ovviamente. Amo molto il suono “old america” del banjolele e saltuariamente lo uso per dare quel suono “da grammofono” in alcuni pezzi che sono tipicamente tradizionali americani. Il resofonico ha il vantaggio di avere una grande proiezione sonora e quindi un ottimo volume. E’ ottimo per suonare in strada dove devi competere con le manone e le chitarre resofoniche suonate da Max e Mauro Ferrarese! :)
8. Quale taglia di ukulele
consigli a chi deve iniziare?
Il concerto... è un pochino più
grande, ha più spazio tra i tasti per chi non ha esattamente le manine piccoline e ha
una cassa più spaziosa e quindi un suono più caldo, in genere..
9.
Oltre alla taglia dell’ukulele,
quale marca raccomanderesti a chi è alle prime armi e quale a coloro che vogliono uno
strumento valido per suonare seriamente, facendo serate dal vivo?
Di marche buone ce ne sono molte, si
va dagli ukulele di liuteria italiana e non, e ukulele di “fabbrica” ma molto validi e con un
rapporto qualità/prezzo decisamente competitivo. Ovviamente ogni persona ha delle
esigenze particolari e cerca dallo strumento qualcosa di personale... è molto difficile
quindi fare una generalizzazione su questo tema. Consiglio sicuramente di affidarsi a
persone esperte che sappiano consigliare in base alle esigenze personali un buono
strumento...è sicuramente inutile spendere €1000 se facciamo serate al bar sottocasa e ci
cimentiamo nella Canzone del Sole... insomma... però questo è un
mio parere personale eh!? :)
10.
Quali sono i parametri (tipo di legno, corde, tastiera, ponte, ecc…) che
l’ukulele deve avere per essere considerato
buono? A quali caratteristiche guardi tu maggiormente?
Prima di tutto i legni! Il koa è
ovviamente il legno più popolare e costoso col quale vengono costruite le casse armoniche
ma anche il mogano solido è un ottima alternativa decisamente più economica.
Ultimamente noto che si stanno diffondendo sempre di più legni “alternativi” come il mango, il
cedro... non ho esperienza diretta ma so che hanno ottime caratteristiche sonore... Poi
controllo che il manico sia ben dritto e che i tasti non abbiano sbavature che possano tagliare
la mano. La action delle corde deve essere comoda, non troppo bassa e non troppo
alta, e consentirci ci suonare con una presa rilassata. Le corde sono
importantissime, io uso solo corde Aquila e le raccomando caldamente a tutti gli ukulelisti,
professionisti e non.
11. Abbiamo assistito, in questi ultimi anni,
ad una diffusione crescente dell’ukulele in Italia e nel mondo: secondo te, a che
cosa si deve questo boom?
E’ uno strumento insolito, dal gusto esotico, e relativamente economico quindi alla portata di tutti. E poi è facile da imparare e non ci vogliono grossi sacrifici se ti basta imparare qualche accordo e lo strumming di base per suonare con gli amici o semplicemente cantare le tue canzoni preferite con un accompagnamento musicale. L’ukulele è uno strumento talmente versatile che puoi davvero sbizzarrirti in qualsiasi genere musicale... è molto “popolare”, nel senso che è lo strumento “della gente”.
12. Che consiglio ti senti di dare a chi vuole
incominciare a suonare l’ukulele, o comunque è alle prime armi?
Consiglio un approccio ludico e
rilassato allo strumento, senza ansia da prestazione per capirci. E’ essenziale che una persona
si diverta, in primis, mentre suona e goda di quei momenti che si decidono di dedicare
alla musica. Ci sono inoltre abbondanza blog e siti che possono aiutare nella fase di
apprendimento o di approfondimento e la comunità degli ukulelisti, in Italia ma
ovviamente anche all’estero, è molto solidale e potrete sempre trovare un ukulelista più
esperto che sarà felice di darvi dei consigli... gli ukulelisti sono tutti belle persone!
:)
13. Siamo arrivati alla fine
dell’intervista, ti ringrazio per la pazienza, la gentilezza e la disponibilità. Vuoi chiudere dicendo
qualcosa agli appassionati che leggeranno questa intervista?
Grazie a te Claudia e grazie a coloro
che dedicheranno qualche minuto per leggere queste risposte... non c’è nessuna
rivelazione e non dico certamente nulla di nuovo ma quello che vorrei far passare come concetto
è che la musica è la più grande fonte di gioia e buone vibrazioni che conosco e
qualsiasi strumento voi decidiate di utilizzare, la voce, la chitarra o l’ukulele, quello
è solo un tramite che permette di esprimere la nostra bellezza interiore. Approcciatevi alla
musica con tanto amore e rispetto, vi saprà ripagare con immense soddisfazioni, anche se
non vi esibirete sui palchi più famosi del mondo...ecco!
Ed ora tocca a Max De Bernardi:
1. Come descriveresti il tuo background
musicale?
Musica a
360 gradi! Sono partito negli anni '70, come tutti, con il rock classico poi ho
scoperto il country blues, il bluegrass e tutte le altre forme di "roots
music” e da lì non mi sono più mosso.
2. Qual è il tuo approccio globale alla
musica in generale?
E' la mia linfa vitale, senza di quella sarei perduto, è nutrimento
del corpo e dello spirito!
3. Da quanti anni suoni?
La
chitarra la suono dal 1976 mentre l'ukulele l'ho scoperto e incominciato a
suonare circa undici anni fa per caso,mi sembrava uno strumento divertente da
aggiungere al mio stile di musica.
4. Chi
o cosa ti ha spinto ad iniziare a suonare?
Nel
quartiere dove sono nato io a Milano e nel periodo storico nel quale sono
cresciuto avevi poche cose da fare oltre agli amici. Potevi seguire cattive
compagnie e diventare un noto malvivente oppure potevi dedicarti a qualcosa che
ti consentisse di uscire dal pattume generale e incominciare a usare il
cervello per qualcosa di interessante. La musica è stata un ottimo veicolo!
5. Che genere di musica preferisci suonare?
Musica
acustica in generale di derivazione americana, mi è sempre piaciuta la varietà
nella musica.
6. Abbiamo assistito, in questi ultimi anni,
ad una diffusione crescente dell’ukulele in Italia e nel mondo: secondo te,
anche se non lo suoni direttamente, a che cosa si deve questo boom?
Mah, forse
a un desiderio inconscio di tornare alle cose semplici, allo strumento da
portare in giro e poter suonare ovunque senza problemi e alla voglia di stare insieme ad altre
persone.
7. Che consiglio ti senti di dare a chi vuole
incominciare a suonare o comunque è alle prime armi?
Suonate, suonate,
suonate e cercate sempre cose "nuove" provando a suonarle sempre nel
modo più "personale" possibile!
8. Siamo arrivati alla fine dell’intervista,
ti ringrazio per la pazienza, la gentilezza e la disponibilità. Vuoi chiudere
dicendo qualcosa ai lettori di questo mio blog che leggeranno questa
intervista?
Lasciate
che la musica vi prenda, vi guidi, vi ispiri e vi renda felici con qualsiasi
strumento decidiate di suonare.
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